Giornata intensa per il vescovo Daniele Gianotti. Nella basilica di santa Maria della Croce l'abbraccio con i malati e le persone sofferenti, in piazza Garibaldi l'incontro con le autorità civili, militari e molti cittadini. Dopo il breve saluto del sindaco di Crema Stefania Bonaldi ha percorso via Mazzini fino all’episcopio. È seguita la concelebrazione in Duomo e un breve saluto informale agli amministratori del territorio in sala degli Ostaggi del palazzo municipale.
Fiducia reciproca
“Gli inizi sono il regno delle promesse, da fare e da mantenere. Gli inizi sono anche il regno delle promesse intese come basamento su cui poggiare un rapporto. Potremmo accontentarci di quella fondamentale, la fiducia reciproca, una sensazione ricevuta sin dal primo giorno dell’incontro a Bagnolo in Piano. Abbiamo da subito apprezzato la sua essenzialità, una premessa notevole. Crediamo che il cristianesimo sia la religione dell’essenziale. Sapere che esiste un Creatore implica che quanto è stato creato fa parte di una sola grande famiglia, non distinguibile per colore, provenienza e credo. Un concetto facile su cui spesso la nostra società inciampa”. Così il sindaco Stefania Bonaldi ha accolto oggi pomeriggio in piazza Garibaldi il vescovo monsignor Daniele Gianotti.
Accoglienza cordiale
“A Crema – ha dichiarato il vescovo Daniele – c’è gente capace di volere bene. Appena arrivato mi avete accolto anche se non sapete nulla di me. Siete capaci di mettere in primo piano il rispetto e la benevolenza. Spero che questo atteggiamento sia nel vostro dna e non un gesto riservato al sottoscritto solo per il ruolo che ricopre. Al di là della risonanza pubblica che riveste l’arrivo di un nuovo vescovo sono sicuro che siete capaci di accogliere cordialmente qualsiasi persona che giunge a Crema”. Dopo aver ringraziato il sindaco per le parole di benvenuto, rivolte a nome di tutta la comunità, ha ricordato le proprie origini: “sono figlio di un casaro. Anche questo mi aiuterà a sentirmi figlio di questa terrà che sento già mia”.
Ammalati e bisognosi
Attorniato dagli scout, dalle autorità e dai numerosi fedeli, il vescovo Daniele ha percorso via Mazzini giungendo in Cattedrale per la solenne celebrazione eucaristica. La funzione è stata concelebrata da undici vescovi. “Abbiamo apprezzato la sua volontà di affidare il cammino a Maria. La figura della Madre di Dio – ha ricordato nel saluto iniziale il vicario generale don Maurizio Vailati – è presente anche nel suo stemma episcopale. E proprio da santa Maria della Croce ha voluto iniziare il cammino in terra cremasca, incontrando coloro che portano quotidianamente la croce, ovvero i malati, i sofferenti e i bisognosi”. Nell’omelia il vescovo, rifacendosi alle parole di sant’Agostino, ha auspicato una chiesa “aperta, vicina alle persone, capace di accogliere e testimoniare l’amicizia”.
Necessità del territorio
Al termine della funzione il vescovo ha incontrato i numerosi cittadini e molte persone giunte da Reggio Emilia nel salone dell’oratorio del Duomo. Nella sala degli Ostaggi del palazzo municipale ha salutato gli amministratori del territorio chiedendo “l’aiuto per leggere e conoscere la realtà cremasca, le necessità e i bisogni”.