E' uno degli eventi musicali che riveste maggior fascino e desta maggior curiositá nel territorio cremasco. Sabato sera, a Castelleone, da Alice in città, tornano i
Thrak. Prosegue quindi il progetto dedicato ai
King Crimson, tra i gruppi piú influenti nel panorama della musica
progressive e formato da
Robert Fripp a Londra nel 1969.
Quando e come nascono i Thrak?"Il progetto - spiega il batterista
Giancarlo Dossena - nasce dalla fortissima passione per questo repertorio che condivido con l'amico e bravissimo chitarrista
Filippo Guerini. Nel 2005 abbiamo deciso di compiere pazientemente i passi che ci hanno condotti a concretizzare quest'idea, che sembrava decisamente irrealizzabile".
Il repertorio dei Crimson è piuttosto complesso. Come avete reclutato i musicisti?"Non è stato facile trovare musicisti disposti a condividere questa pazzia. In molti ci hanno detto "bellissima musica, ma voi siete matti". Oltretutto non credo esista in Italia un progetto equivalente. L'idea iniziale era riproporre i brani in versione acustica, ma poi ha preso il sopravvento la formula elettrica, dall'impatto decisamente dirompente".
Dopo Dossena e Guerini, chi ha accettato per primo?"Sono arrivati in ordine temporale il chitarrista
Michele Agazzi e il bassista
Beppe Castelli".
Cambiate spesso formazione?"Questi brani sono edificati principalmente su delle complesse architetture strumentali, non sono costruiti attorno al ruolo della voce, come invece accade in altri ambiti musicali. Ecco perchè ci avvaliamo della collaborazione di più cantanti, come
Diego Cappelli o come in questa occasione del bravissimo
Roberto Conti, già vocalist dei
Kryptonite e della
Biba Band, il gruppo satellite degli amici
Elio e le Storie Tese".
Il concerto di sabato è un'evoluzione del progetto?"Si, Thrak prosegue, in fondo non ha mai smesso di esistere. Ogni componente della band ha molteplici progetti musicali e Thrak, per ognuno di noi, potrebbe essere paragonabile ad un'auto preziosa che facciamo uscire dal garage quando è possibile a tutti, dalla quale non vogliamo separarci e svenderla è stupido, visto che è un rarissimo pezzo da collezione".
Ricordi la data d'esordio?"Alice Nella Città di Castelleone, esordio il 10 aprile 2010 (
nella foto, ndr). Quando ho realizzato che per un solo giorno il concerto avrebbe combaciato perfettamente con la data del debutto che fecero i King Crimson allo Speakeasy di Londra, in quel 9 aprile 1969, m'è preso un colpo".
Che arrangiamenti avete scelto?"In gran parte si ispirano alle soluzioni che i King Crimson hanno adottato nell'album live
VROOOM VROOOM pubblicato nel 2001. Album che considero come una delle vette più alta nella storia dei concerti rock e forse è improprio chiamarlo semplicemente rock".
Che pezzi suonerete?"Per i brani che proporremo riserverei un briciolo di sorpresa, anche se attingiamo qua e là dall'intero repertorio della quarantennale carriera dei Crimson, con una certa predilezione al periodo che va da
Discipline in poi".
Chi sono i King Crimson. Cosa rappresentano, che linguaggio utilizzano?"Per quanto mi riguarda i King Crimson rappresentano la band con un concentrato incredibile di grandissimi musicisti di incredibile livello, contesi dai più grandi nomi del panorama musicale internazionale. Hanno saputo creare un linguaggio musicale inossidabile, che non è stato scalfito dal passare del tempo. Linguaggio che addirittura si è evoluto e trasformato nel tempo, a differenza di altri prodotti musicali che risultano datati già al loro esordio o semplicemente troppo simili a qualcos'altro che c'è già stato. Questa band da sempre mi ricorda un gruppo di esploratori che hanno tracciato delle nuove strade che altri hanno potuto percorrere successivamente. E' un repertorio che richiede un approccio esecutivo complesso e lega i musicisti reciprocamente come se fossero degli alpinisti in alta quota. Infatti dico spesso che il primo che scivola nell'esecuzione della sua parte, rischia di trascinare a valle tutti gli altri".
Che effetto fa suonare i King Crimson?"La complessità delle strutture non mi impedisce di emozionarmi profondamente, molto profondamente, all'ascolto di questi capolavori che forse inconsapevolmente approcciamo come fossero brani di musica classica contemporanea. Non a caso nelle loro composizioni sono identificabili le influenze del minimalismo americano di
John Cage, Steve Reich, Philip Glass".
Quanto bisogna prepararsi?"Valutandolo da musicista, questo repertorio mi costringe costantemente a studiare e gli amici e splendidi musicisti dei THRAK rendono reale la possibilità di eseguire questi brani che, da ragazzino quando li ascoltavo, non mi facevo nemmeno prendere dal pensiero, dall'ipotesi di poterli eseguire. Forse è come se l'appassionato del jogging serale arrivasse a correre la maratona di New York, ma in musica non è importante arrivare primi, ma arrivare assieme".