04-12-2012 ore 17:45 | Politica - Crema
di Andrea Galvani

Crema, in consiglio comunale gli F35 e l'esercito europeo. Bettenzoli: "preferisco dare 4 soldi in più agli anziani che ai cacciabombardieri"

Nel consiglio comunale di ieri sera s'è discusso dell'ordine del giorno presentato dal consigliere di Rifondazione Comunista Piergiuseppe Bettenzoli a favore della campagna nazionale Tagliamo le ali alle armi relativa alla richiesta del Governo Italiano di rinuncia a qualsiasi contratto di acquisto degli aerei F35. Illustrando il documento, presentato lo scorso 27 luglio, Bettenzoli ha ricordato come "il nostro impegno in Afghanistan è sinora costato 8 miliardi". Gli aerei non sono ancora stati comprati, c'è ancora tempo per bloccare questo progetto. La riduzione delle spese militari è utile in un momento di crisi come questo per investire invece nella scuola, sui servizi sociali, sulla sanità.

Da Reagan alla pace 'para bellum'
Durante il dibattito che ne è seguito, Renato Ancorotti, del PdL, ha introdotto il proprio intervento spiegando che "tutti vorrebbero smilitarizzare il mondo", sottolineando come "l'Europa potrebbe togliere moltissimo delle spese militari di ogni Paese che la compone dando vita ad un esercito europeo". Dello stesso avviso Antonio Agazzi, che ha ripercorso i meriti della fine della guerra fredda, l'elezione al soglio pontificio del papa polacco Giovanni Paolo II e la presidenza di Ronald Regan, col "bilanciamento degli armamenti" e quindi il superamento della logica delle 'anime belle e buone'. Come dicevano i romani, ha aggiunto Agazzi, "Si vis pacem, para bellum, ovvero se vuoi la pace preparati alla guerra". In estrema sintesi, anche Alcide De Gasperi s'era rammaricato della mancata realizzazione di un esercito europeo. In chiusura il suggerimento alla Federazione della Sinistra: "planate un po' più rasoterra, armatevi di un po' più di realismo".

La fantasia politica
Vuole volare alto Gianluca Giossi, capogruppo del Pd, parlando di un argomento che interessa anche i cittadini cremaschi. Secondo lui "tutti si riempono la bocca di pace ma poi si assiste alla rincorsa all'acquisto di armi sempre più sofisticata. Per l'amor di Dio un minimo di difesa bisogna pur sempre mantenerla" ammette. Critica invece il Governo. Perché? In soldoni, è proprio il caso di dirlo, "investire 15 miliardi di euro su nuovi armamenti e non pensare di rinvestirli creando opportunità di lavoro alle piccole medie imprese, alla ricerca, alla green economy, non mi sembra una grande idea, ma una semplice continuità col governo Berlusconi".

Le maestre elementari e la dittatura
"Durante il fascismo - Emanuele Coti Zelati, di SeL - furono le maestre elementari le prime ad applicare le disposizioni della dittatura. Questo dà misura di come un luogo tanto umile come questo consiglio comunale sia significativo per ribadire la nostra adesione alla pace". Infine, annunciando il proprio voto favorevole alla mozione, si rivolge ad Agazzi citando don Milani: "non salverò il mondo però mi salverò l'anima". "I 90 aerei - infine - potrebbero servirci in caso di attacco dei marziani, mi sembrano francamente un po' troppi".



La realpolitik
Richiama al sano realismo Simone Beretta, del PdL; dice di condividere l'idea di Ancorotti, annunciando la prossima presentazione di una mozione per la realizzazione di un esercito europeo "che potrebbe farci risparmiare". Attaccare Monti gli pare un po' eccessivo: "non c'è in discussione il valore della pace, ma in sostanza con questa mozione chiediamo al Governo di non spendere questi soldi, che tra l'altro hanno già messo a bilancio. Certo non spenderli sarebbe stato meglio".

La porcata
Bettenzoli riflette: "legittima la posizione di Ancorotti, non condivisibile Beretta che non se la sente di votare in difformità rispetto ai suoi referenti in Parlamento". Difficile, per Bettenzoli, accettare di subire la soppressione di un tribunale a livello locale e dover trangugiare la spesa di decine di miliardi di euro per un decreto "che è una porcata" e consente tra l'altro di acquistare un numero spropositato di aerei da guerra. Sulla guerra fredda: "quando c'è stata l'invasione della Cecoslovacchia ero in via Mazzini a fare dei Tazebao contro questa occupazione". Sul Partito Comunista: "venivo dal mondo cattolico, leggevo un rivoluzionario come don Milani ero e sono a favore della pace, del disarmo e rinnego le logiche del patto di Varsavia". Importante, in estrema sintesi, che i consigli comunali e provinciali italiani si esprimano su un argomento così delicato.

Il tempo rubato
"Non ruberemo tanto tempo perché secondo noi lo sta già facendo questa mozione". Christian Di Feo si lamenta perché non vengono trattati argomenti di stretto interesse per il consiglio comunale di Crema. Il Movimento 5 Stelle è chiaro: "questo non è il luogo adatto ad una simile discussione. Coinvolgiamo la cittadinanza perché possano dire la loro. Il coinvolgimento delle masse probabilmente aiuterà il governo a prendere decisioni più sensate". Non parteciperà al voto Paolo Patrini, Solo cose buone per Crema, perché "questa non è la sede opportuna".

L'unanimità dei presenti
Dopo la sospensione dei lavori del consiglio chiesta dalla capogruppo del PdL Laura Zanibelli, la mozione è stata modificata e quindi votata: viene esclusa la parte iniziale del documento e s'invita il parlamento a rivedere la spesa per gli F35 investendo il denaro risparmiato in iniziative volte a favorire la ripresa economica, la scuola pubblica e la sanità: 16 a favore, il documento passa all'unanimità dei consiglieri presenti, non partecipano invece al voto Patrini, Arpini e Di Feo.
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