'Il sapore dell’amianto', in un volume del Centro Galmozzi la storia dell’Inar di Romanengo. Sabato al teatro Galilei la presentazione
Iniziativa di grande lavoro storico e sociale quella in programma per sabato 27 ottobre, presso il teatro Galilei di Romanengo, per la presentazione del libro edito dal Centro Ricerca Alfredo Galmozzi Dentro l’Inar e del video Il sapore dell’amianto. Il volume è stato curato da Nino Antonaccio mentre il video da Claudia Seggi.
Quando si tesseva l’amianto
L'Inar è stata la fabbrica dove questo succedeva ogni giorno, dove decine di donne e di uomini hanno lavorato materie nocive per anni, sacrificando vite. Perché? Quali sono stati i motivi che hanno reso possibile tutto questo? Le vicende di questa fabbrica del Cremasco sono state emblematiche, nel loro svolgimento e nei contesti nei quali sono maturate, simili a quelli di tante altre realtà industriali italiane del dopoguerra, spesso operanti senza i dovuti controlli.
Una storia tragica
Progresso e rischi per la salute, reddito e malattia, preoccupazione e coraggio. Questi i contrasti che il libro racconta e che la storia dell'Inar porta alla luce in modo nitido, senza nascondere i fatti salienti, le fasi più delicate. La narrazione è fatta soprattutto dalle persone che hanno lavorato e che si sono occupate dell'azienda. Sono le loro distinguibili parole a mettere a fuoco i fotogrammi di un film particolare, che il Centro Galmozzi ha affrontato consultando diversi documenti e testimonianze. È un metodo che spesso porta alla verità.
La collana sulle aziende
Il libro Dentro l'Inar di Nino Antonaccio, edito per la collana Fabbriche-Paese del Centro Galmozzi, racconta tutto questo, anche con immagini inedite e con un film intenso di Claudia Seggi, “Il sapore dell'amianto”, allegato al volume. Alla realizzazione hanno collaborato: il comune di Romanengo, il comune di Offanengo e la Bcc di Treviglio.